Oltre il rigo: tipologie di link nella letteratura ipertestuale
Analizziamo le diverse tipologie di link ipertestuali e come trasformano l’esperienza di lettura.
La letteratura ipertestuale rappresenta un territorio ricco e complesso, in cui la struttura testuale si espande tramite una rete di collegamenti che coinvolgono lettori, autori e percorsi narrativi. Il testo ipertestuale non è una semplice sequenza lineare, ma un insieme di nodi e link che consentono letture multiple e interattive. Questi collegamenti, o link, hanno il potere di modificare l’esperienza di lettura e di contribuire alla creazione di significati, permettendo nuove forme di fruizione del testo.
Cos’è la letteratura ipertestuale
Con letteratura ipertestuale si fa riferimento a un tipo di narrativa digitale in cui la storia o il saggio viene frammentato in vari blocchi di testo, collegati tramite link che consentono al lettore di scegliere la propria traiettoria di lettura. Opere come Afternoon, a Story di Michael Joyce (1990) e Patchwork Girl di Shelley Jackson (1995) rappresentano alcuni dei primi e più emblematici esempi di letteratura ipertestuale.
Secondo Landow, «l’ipertesto non è una semplice tecnologia di lettura e scrittura, ma una nuova concezione di testo che trasforma il modo in cui pensiamo alla narrativa e alla struttura del significato» (Landow, 1997).
Tipologie di link nella letteratura ipertestuale
I link ipertestuali nella letteratura digitale hanno il compito di arricchire il testo, ampliando le possibilità di significato e coinvolgimento del lettore.
I link ipertestuali possono essere classificati in base alla loro funzione e struttura:
Link associativi: sono quelli che connettono concetti o temi simili tra nodi di testo distinti. Questo tipo di link permette al lettore di approfondire determinati argomenti, creando connessioni concettuali o tematiche all’interno della narrazione. Ad esempio, in Patchwork Girl di Shelley Jackson, i link associativi collegano le diverse parti del corpo del mostro ai pensieri e alle esperienze della protagonista. Jackson utilizza link associativi per stabilire una connessione concettuale tra frammenti testuali e aspetti psicologici del personaggio, dando al lettore la possibilità di esplorare il concetto di identità in modo non lineare.
Link narrativi: utilizzati per portare avanti la trama, permettendo al lettore di proseguire nella storia o di accedere a diverse prospettive narrative. In questo caso, i link possono essere interpretati come veri e propri snodi narrativi, che influenzano lo sviluppo della storia stessa. Michael Joyce, in Afternoon, a Story, utilizza link narrativi che consentono al lettore di esplorare diverse versioni della storia, influenzando direttamente l’esperienza di lettura. Il lettore, a seconda dei link scelti, accede a versioni diverse degli eventi, variando così la percezione della storia e delle relazioni tra i personaggi.
Link esplorativi: pensati per dare al lettore la possibilità di approfondire contesti e dettagli, senza però influenzare direttamente il flusso narrativo principale. In questo caso, il link si comporta come una nota a piè di pagina interattiva, che permette di espandere le informazioni senza distogliere completamente il lettore dalla trama centrale. In Victory Garden di Stuart Moulthrop, i link esplorativi forniscono dettagli aggiuntivi sui personaggi e sul contesto, arricchendo la comprensione del lettore senza modificare il corso della narrazione principale.
Link interattivi: progettati per offrire una partecipazione attiva del lettore, spingendolo a fare scelte che influenzano l’esito della narrazione. Questa tipologia di link introduce un aspetto di gaming nel processo di lettura, creando un’interazione dinamica tra lettore e testo. Un esempio significativo è Inanimate Alice di Kate Pullinger e Chris Joseph, un’opera in cui i link consentono al lettore di prendere decisioni che determinano il proseguimento e il destino della protagonista. Qui, il lettore non è solo un osservatore, ma un partecipante attivo che modella l’andamento narrativo attraverso le proprie scelte.
Link riflessivi o metatestuali: rimandano a commenti o approfondimenti sulla struttura o sulla natura stessa dell’opera. Questo tipo di link tende a mettere in discussione la struttura narrativa e a far riflettere il lettore sul mezzo ipertestuale e sul processo di lettura. Un esempio emblematico è Lexia to Perplexia di Talan Memmott, in cui i link riflessivi portano il lettore a considerare la struttura del testo e la natura dell’ipertesto stesso, creando un’esperienza di lettura che si interroga sul proprio significato e sulla sua costruzione.
Come evidenziato da Aarseth:
«il lettore di un testo ipertestuale diventa co-autore della narrazione, in quanto il significato emerge dall’interazione tra lettore e macchina».
La presenza dei link cambia quindi il rapporto tra testo e lettore, introducendo una co-autorialità che conferisce un potere nuovo e significativo a chi legge.
In sintesi
La letteratura ipertestuale è un tipo di narrativa digitale in cui il testo è composto da nodi interconnessi tramite link, che permettono letture non lineari e interattive.
I link ipertestuali nella letteratura digitale hanno il compito di arricchire il testo, ampliando le possibilità di significato e coinvolgimento del lettore.
Link associativi: mettono in relazione concetti o temi simili, creando connessioni tematiche e concettuali tra frammenti di testo (esempio: Patchwork Girl di Shelley Jackson).
Link narrativi: permettono al lettore di esplorare diverse versioni della trama, influenzando lo sviluppo della storia (esempio: Afternoon, a Story di Michael Joyce).
Link esplorativi: forniscono dettagli aggiuntivi sui personaggi o il contesto, arricchendo la comprensione senza influenzare il flusso narrativo principale (esempio: Victory Garden di Stuart Moulthrop).
Link interattivi: consentono al lettore di fare scelte che influenzano direttamente l’esito della narrazione (esempio: Inanimate Alice di Kate Pullinger e Chris Joseph).
Link riflessivi: rimandano a riflessioni sul processo di lettura e sulla struttura del testo, interrogandosi sulla natura dell’ipertesto stesso (esempio: Lexia to Perplexia di Talan Memmott).